Consulenza
Le nostre consulenze si distinguono per la profonda competenza in governance sanitaria, derivante dalla pluriennale esperienza in ruoli dirigenziali sia in area clinica che in ambito di gestione strategica ospedaliera.
Le nostre consulenze si distinguono per la profonda competenza in governance sanitaria, derivante dalla pluriennale esperienza in ruoli dirigenziali sia in area clinica che in ambito di gestione strategica ospedaliera.
Consulenza su attività strategiche, operative e di governance per strutture sanitarie pubbliche e private. Annoveriamo esperienze internazionali con istituzioni d’eccellenza quali l’Institute for Healthcare Improvement, il Johns Hopkins Hospital di Baltimora e lo Hyogo College of Medicine in Giappone. (continua a leggere)
Progetti maggiori condotti per il SSN britannico (NHS):
• Scottish Government Emergency Laparotomy Programme;
• DEA: re-design strategico e operativo;
• Capo commissione d’inchiesta gravi incidenti ospedalieri;
• Chirurgia d’Urgenza: re-design strategico e operativo;
• Coordinamento programmi aziendali di Quality Improvement;
• Programma formativo aziendale e in Rischio clinico e Quality Improvement.
Per informazioni scrivere a: segreteria@qualityimprovementitalia.it
Analisi approfondita e dettagliata di casi avviati a contenzioso. La nostra metodologia di analisi “forensica” degli eventi è stata utilizzata con successo nella gestione di controversie di alto profilo.
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La consulenza tecnica di parte, specialistica chirurgica, prevede un’analisi approfondita della documentazione clinica, la stesura di relazione scritta con note e l’assistenza in ATP/mediazione. Una seconda fase, separata, prevede l’assistenza in fase giudiziale e la presenza in corte.
Gli incarichi vengono considerati su richiesta delle Aziende sanitarie o dei rappresentanti legali dei pazienti. Nella determinazione del preventivo si tiene conto della complessità e del valore della controversia, del volume della documentazione da esaminare e del livello di urgenza della prestazione professionale.
La pluriennale esperienza alla guida di commissioni d’inchiesta su gravi incidenti ospedalieri garantisce un approccio serio, competente e affidabile.
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Quantificazione del rischio di Eventi Avversi e contenzioso per il singolo professionista sanitario, reparto, o struttura sanitaria. Analisi approfondita di contesto organizzativo, cultura della sicurezza, leadership, processi operativi, collaborazione e comunicazione interprofessionale, intensità e complessità lavorative.
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L’individuazione delle principali aree di vulnerabilità permette di impostare una strategia complessiva di mitigazione del rischio che limiti al massimo il rischio di controversie.
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Una regolare attività di monitoraggio esterno è universalmente riconosciuta come strumento essenziale per il mantenimento di una performance di eccellenza. La Review esterna va infatti a controbilanciare i classici bias di autovalutazione permettendo di cogliere precocemente eventuali segnali di deterioramento della qualità di un servizio.
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Il modello proposto è quello del critical friend, ovvero un collega fidato e competente con cui svolgere un’analisi costruttiva di alcuni aspetti specifici di gestione della propria Unità Operativa. Questo tipo di review, normalmente richiesta da direttori di UOC e UOS, può prevedere:
– review di aree di cura complesse quali programmi ERAS, stewardship antimicrobica, laparatomia d’emergenza, e gestione del paziente critico.
– analisi di cartelle cliniche con l’obiettivo di individuare sia aree di vulnerabilità per le quali impostare un percorso di miglioramento, ma anche modelli di buona pratica da estendere e replicare;
– observership di attività selezionate quali giro visita, consenso informato, consegne, e meeting multidisciplinari. Prevede report finale e debrief meeting;
Una Review esterna indipendente aiuta non solo a mantenere un’elevata qualità di performance ma, grazie alla promozione di una cultura di apprendimento continuo, contribuisce a ridurre il rischio di eventi avversi.
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A seguito di eventi avversi di particolare gravità, il Risk management di un’Azienda Sanitaria, oltre ad effettuare una revisione approfondita del caso, avvia quasi invariabilmente un audit di performance relativo allo specifico percorso di cura ma che può anche estendersi ad altre aree di attività dell’Unità Operativa.
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Tale processo può risultare piuttosto intimidatorio poiché queste analisi retrospettive amministrative comportano un rischio reale di interpretazioni inaccurate circa l’operatività di un reparto.
Affrontare in maniera ben strutturata un audit interno permette di mantenere il controllo dei dati e della narrativa di performance, limitando di molto i rischi di ricadute negative.
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Il reclamo rappresenta frequentemente un sintomo di comunicazione problematica tra equipe curante, paziente e familiari. La gestione professionale e strutturata del reclamo risulta quindi decisiva per ridurre il rischio di progressione a contenzioso.
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Quando si è in ricezione di un reclamo, il professionista sanitario tende a reagire negativamente alle critiche ponendosi in un atteggiamento di difesa; questa reazione, per quanto assolutamente naturale, non deve però interferire con un approccio professionale e ben strutturato che dimostri apertura all’ascolto delle preoccupazioni e delle critiche espresse dai pazienti o dai loro familiari riguardo alla qualità delle cure ricevute o all’esperienza complessiva.
Il paziente che si senta ascoltato, rassicurato e coinvolto in un processo di rivalutazione degli eventi sentirà meno la necessità di ricorrere alle vie legali per “farsi ascoltare”.
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